Thesis Bulletin Board

In order to facilitate the research of a Supervisor, the Thesis Bulletin Board is active. It is a space collecting proposals for topics already approved by the Degree Course Councils and on which students can work to develop their Thesis.  

Sorridenti, ironici, affiatati: sono gli architetti Gianemilio (1920-2002), Piero (1922-1990) e Anna Bertarini Monti (1923-2022), moglie di Gianemilio, così come appaiono nei ritratti fotografici degli anni Quaranta, quando giovanissimi si affacciano alla professione contribuendo a plasmare il volto di ‘Milano Moderna’ negli anni della ricostruzione, per poi proseguire sin quasi ai giorni nostri. 
Dal loro lavoro emerge una modernità che è fatta non solo di edifici, ma anche di interni e di prodotti ed è pienamente rappresentata dall’impegno sobrio e misurato del piccolo studio a dimensione familiare che, infatti, sa lavorare a tutte le scale del progetto, praticando il metodo ‘dal cucchiaio alla città, reso celebre in Italia da Ernesto N. Rogers. Oltre che membri del Movimento studi architettura (MSA), Gianemilio e Piero sono infatti tra i soci fondatori di ADI, l’Associazione per il disegno industriale, e con Anna, sono autori di numerosi prodotti di arredo per aziende come De Padova, Zanotta, Stildomus, lampade tra le quali Quattro per Candle (1968), Diaframma per Fontana Arte (1968 – 1970), KD1 e KD331 per Kartell e anche complementi come la nota maniglia Boma per Olivari (1972) e serramenti per ITRES (1974-79).
Molti dei prodotti disegnati dai Monti GPA, insieme a pezzi di Luigi Caccia Dominioni, Vico Magistretti, Ettore Sottsass ecc. entrano nelle abitazioni da loro progettate, contribuendo a definire l’atmosfera di spazi articolati e multilivello. Accanto a scuole, municipi, officine, case e negozi, infatti, i Monti GPA realizzano interni e alloggi su misura negli edifici di loro progetto a Milano, a volte completi di studio professionale come per il fotografo Aldo Ballo o per il grafico Pino Tovaglia, oppure in costruzioni preesistenti come gli appartamenti per la famiglia Hoepli nelle vie Hoepli (1957-65) e Moriggi (1982-83). Progettano anche ville ex novo, come per la famiglia Tuoni a San Siro (1968-72), oltre a numerose altre abitazioni nelle località di vacanza frequentate dai Milanesi, dal lago di Como a Lugano, da Forte dei Marmi sino al Gargano.
Se l’architettura prodotta dal professionismo colto milanese di cui i Monti GPA fanno parte è ampiamente indagata, molto meno approfondita è la loro attività di progettisti di interni e di oggetti. L’archivio dei Monti GPA, custodito presso gli Archivi Storici del Politecnico di Milano nel campus Bovisa, è stato oggetto di una prima recente esposizione “Monti GPA a Milano” (2019) che ha sinteticamente affrontato soltanto il loro ruolo di costruttori. Questa proposta di tesi vuole, invece, approfondire la loro attività di designer di interni e di prodotto, analizzando le loro opere in un arco cronologico che va dalla fondazione dello studio nel 1947 agli anni Settanta. La tesi potrà comporsi di due parti: una ricerca storica e una eventuale proposta di allestimento espositivo. La ricerca sarà impostata a partire dall’inventario del fondo Monti GPA, disponibile online, e verrà svolta esaminando la documentazione originale presso gli Archivi Storici del Politecnico di Milano. L’eventuale allestimento, la sua localizzazione e le sue caratteristiche verranno decise in corso d’opera.

Parole chiave/Key words
design degli interni, design del prodotto, storia del design, Monti GPA, allestimento

Corso di laurea magistrale di riferimento/Master of Science
INTERIOR AND SPATIAL DESIGN 

Professore relatore proponente/Proponent mentor
M. Teresa Feraboli

Contatti/contacts
mariateresa.feraboli@polimi.it

Inizio/Status
Aperto

Durata prevista/Duration
da definire col relatore

Bibliografia/Bibliography
da definire col relatore

La tesi sarà in continuità con il lavoro da tempo intrapreso sui temi legati al design della comunicazione e alle culture di genere, con una particolare attenzione alle discriminazioni veicolate dal sistema mediatico. In un quadro tuttora critico, caratterizzato da messaggi mediatici che continuano a diffondere una visione del mondo androcentrica, il designer della comunicazione è più che mai coinvolto sul piano della responsabilità e può agire da designer-attivista denunciando le forme di discriminazione e proponendo modelli alternativi e inclusivi.

Il focus del lavoro di tesi verrà posto sul tema dell’invisibilità e dell’occultamento della donna non giovane, affrontando il tabù della donna vecchia. La ricerca esaminerà la relazione tra visual ageism e sessismo nella mediasfera, dando conto di come i media alimentano e promuovono una cultura della negazione dell’invecchiamento femminile, interrogandosi sui contesti e i ruoli in cui vengono relegate le rappresentazioni delle donne mature e anziane, al fine di restituire una fotografia dello stato dell’arte.

L’interesse verso queste tematiche pone al centro la necessità di sviluppare sia osservazioni e raccolte dati mirate, sia soluzioni progettuali che diano conto di un problema sociale e culturale amplificato dal sistema mediatico, restituendo una visione della società che deve essere riletta criticamente e contrastata.

Parole chiave/Key words
gender studies, media, visual ageism

Corso di laurea magistrale di riferimento/Master of Science
•    Design della Comunicazione 

Professore relatore proponente/Proponent mentor

Valeria Bucchetti

Contatti/contacts
valeria.bucchetti@polimi.it

Inizio/Status
Aperto

Durata prevista/Duration
da concordare

Bibliografia/Bibliography
da definire col relatore

Abstract
Sostenibilità ed Economia Circolare (CE) non sono più concetti e orientamenti astratti, ma temi urgenti da implementare nel design, nella produzione e nel consumo. Il design ha il ruolo fondamentale di indirizzare produzione e consumi verso sistemi circolari delle risorse naturali.

 

Tra i fattori che influenzano l’impatto ambientale di un prodotto, la scelta del materiale è una delle più importanti nel processo progettuale di un prodotto o di uno spazio. Un’area da investigare in modo approfondito e che sembra particolarmente promettente è quella legata ai materiali circolari e alle applicazioni in prodotti.

All’interno della grande famiglia dei materiali circolari vi sono materiali di diversa natura: sia plastiche riciclate, sia nuovi materiali con una base biologica, proveniente da scarti biologici oppure da sostanze e organismi biologici come alghe, micelio e cellulose batteriche).

Nonostante l’ampia sperimentazione, fino ad oggi questi ultimi materiali hanno trovato difficoltà nell’entrare all’interno del mercato. Sono stati maggiormente utilizzati come materiali di isolamento o all’interno del panorama del packaging design.

Il lavoro di tesi si dovrà concentrare sui materiali circolari e loro applicazione attraverso diverse ottiche o adottando step di ricerca, come di seguito:

1 Design per e con Circular Materials
Il focus di questa fase è sui materiali che la sperimentazione rende disponibili, analizzandoli ed esplorando nuovi e potenziali casi d'uso e prodotti. L'obiettivo sarà quello di progettare per e con materiali circolari, comprendendo i vincoli di progettazione relativi al materiale e ai processi di produzione e concentrandosi sull'esperienza dell'utente/consumatore per aumentare il valore del prodotto, l'esperienza dell'utente e la personalizzazione.

2 Produzione digitale e materiali circolari
L'idea è quella di indirizzare la ricerca verso la produzione digitale e i sistemi di trasformazione dei materiali circolari. La possibilità di utilizzare tecnologie di produzione digitale come la stampa 3D, il taglio laser e altre tecnologie CNC è una strategia capace di ridurre l'impatto della produzione. Questa fase potrebbe essere dedicata alla progettazione e allo sviluppo di strutture metamateriali, cioè strutture progettata ad hoc, e le cui proprietà dipendono non tanto dalla composizione chimica ma dal modo in cui il materiale è disposto in strutture geometriche - spesso ispirate alla biologia. In questo senso la possibilità è quella di progettare prodotti con un basso impatto ambientale in termini di uso e distribuzione del materiale, sviluppando al contempo nuove proprietà dei materiali.

3 Design circolare
Il focus di questa fase è sui principi del design circolare e l’esplorazione di nuovi prodotti circolari. L'obiettivo sarà quello di progettare con i materiali circolari prodotti che estendono la possibilità di riutilizzo e riuso dei materiali e delle componenti dei prodotti.

Si adotterà un approccio design-driven e la tesi dovrà:

1. Analizzare potenzialità e limiti di applicazione a partire dalle qualità del materiale

2. Comprendere e anticipare gli attuali vincoli produttivi e progettuali

3. Sondare processi produttivi e di trasformazione del materiale allo scopo di aumentare le possibilità di utilizzo

4. Analizzare i valori legati al materiale, al prodotto e quelli percepiti dal consumatore/utilizzatore, per fare leva su quelli attuali e migliorare l’esperienza generale.

5. Comprendere che cosa significa progettare nell’ambito della CE concentrandosi su processi produttivi e di consumo circolari e la comunicazione di valori legati alla CE.

Parole chiave
Biomaterials, product design, circular economy, growing materials, rapid manufacturing, design for circularity

Corso di laurea magistrale di riferimento/Master of Science
Integrated Product Design
Design Engineering
Interior Design
Fashion Design System

Professore relatore proponente/Proponent mentor
Marinella Ferrara con Alessandro Squatrito

Contatti/contacts
marinella.ferrara@polimi.it

Inizio/Status
Aperto, Marzo 2022

Durata prevista/Duration
Da confermarsi (minimo 4 mesi) 

Bibliografia/Bibliography
da concordare a fronte dei tesisti interessati

Abstract

New human demanding centralities prevailing in the fields of design suggest extensions for user-centred approaches to design proposals (in terms of products, spaces, communicative artefacts) which are addressing product utilities, new uses of space, new understandings of  the needs and interpretations of the desires of the final recipients of a project. The set of these extensions is reshaping the foundations of design as a discipline now increasingle asked to re-establish itself as theory and practice based on a deep understanding of people's behaviors and needs. This shift in the discipline refoundation is motivating some basic terminological clarifications: what do we mean by the term user? To what extent does the meaning of the term (or the term itself) change in relation to the concerned context? Leaving apart the rhetoric of personas and life styles,  who really are the end users of designs? When asked who the user is in design, one could begin to answer that he is a social actor who considers a product, a space, a communicative artifact (or all these categories together) in relation to his own expectations and his own activity, a protagonist not always understood, a candidate expected to assume the role of a prominent factor in the project. This premise opens at least the many questions about the multiple identities of users who, depending on the context, the approach and the area of intervention, are renamed as individuals, persons, people, citizens, users, but also stakeholders, actors, subjects, customers, user accounts, target, participants, prosumers, buyers, customers, consumers.

The interest revolving around these issues sustain the need to develop areas of reflection and design solutions that explicitly incorporate the user.

 

Parole chiave/Key words
Human centred design, user centred design, user role in design

Corso di laurea magistrale di riferimento/Master of Science
•    Design della Comunicazione 
•    Interior and Spatial Design 
•    Integrated Product Design

Professore relatore proponente/Proponent mentor
Silvia Pizzocaro

Contatti/contacts
silvia.pizzocaro@polimi.it

Inizio/Status
Open

Durata prevista/Duration
to be agreed

Bibliografia/Bibliography
to be agreed

Abstract

 

L’era digitale contemporanea, caratterizzata dalla diffusione delle tecnologie, sta rimodellando modi di pensare, di imparare, di socializzare, di accedere alle informazioni della nostra società inter-connessa, in particolare della nuova generazione cresciuta immersa in una nuova cultura digitale.

Tale generazione di nativi digitali tendenzialmente più aperta, democratica, collaborativa e flessibile delle precedenti, deve sviluppare un set di competenze, definite del XXI secolo, adatte a rispondere in modo creativo e flessibile a problemi complessi che il nuovo secolo presenta.

Il design ha quindi il compito di chiedersi in che modo la nuova generazione digitale può sviluppare la propria espressione creativa e di quali stimoli ha bisogno per accrescere il suo potenziale?

La tesi, che si inserisce in una ricerca più ampia sulla digital creativity che sta analizzando come il processo creativo si modifica, ha l’obiettivo di progettare strumenti innovativi per coinvolgere efficacemente le nuove generazioni in collaborazioni creative facilitando la loro creatività nel produrre innovazione. Alcune fasi del processo risultano sicuramente più complesse come, ad esempio, il processare le informazioni e identificarne le interessanti da trasformare in opportunità, lo strumento quindi si concentrerà in particolare su una delle fasi. 

Parole chiave/Key words

Digital creativity, processo di design, nativi digitali, nuove competenze

CCS di riferimento/Master of Science

• Integrated Product design
• Product Service System Design
• Digital and Interaction Design 

Professore relatore proponente/Proponent mentor

Prof.ssa Marita Canina – IDEActivity Center at Politecnico di Milano (Supervisor)

Inizio/Status

Aperto
open 

Durata prevista/Duration

Da concordare
To be agreed

Contatti/contacts

marita.canina@polimi.it

Bibliografia/Bibliography

Da concordare
To be agreed

Materiale aggiuntivo/Useful material to know
IDEActivity toolkits  http://www.ideactivity.polimi.it/toolkits

Abstract

 

La cultura del design ed in particolare il contributo portato dagli studi sull’utente, hanno sempre più affinato l’attenzione teorica e progettuale nei confronti di tutte quelle attività cognitive, fisiche, comportamentali che hanno luogo nell’interazione con gli oggetti e che si concretizzano nella facilità o meno di identificare, riconoscere, comprendere, utilizzare, ricordare, avere attenzione, conservare, gettar via in modo corretto un prodotto grazie ai messaggi/segni che la forma e gli elementi sensoriali (visivi, verbali, tattili, sonori ecc) che la arricchiscono ci trasmettono. Le errate modalità d’uso che possono arrivare a comprendere anche le devianze d’uso consapevoli, sono parte importante della ricerca di design. 

L’ambito di riflessione che qui viene proposto per essere sviluppato in un progetto di tesi è relativo ad un “oggetto-prodotto” molto particolare – il farmaco – che rappresenta, per le qualità elementari della forma, un banco di prova per indagare le diverse tipologie di errore in cui frequentemente incorre l’utente e che, a differenze di altri prodotti, possono spesso avere esiti severi per la sua salute. 

In particolare, il lavoro di tesi si propone di costruire una mappa dell’errore in terapia e di delineare indicazioni metaprogettuali così da costituire una sorta di prontuario sull’affordance del prodotto-farmaco che possa tracciare linee guida di riferimento per il loro progetto. 

Parole chiave

Cultura materiale, archetipi e tipologie oggettuali, errori d’uso, farmaci, affordance

CCS di riferimento (non obbligatorio)

• Integrated Product design
• Product Service System Design
• Design della Comunicazione

Professore relatore proponente

Prof. Antonella Penati

Inizio

aperto  

Durata prevista

da concordare

Contatti

antonella.penati@polimi.it

Bibliografia/Bibliography

da concordare a fronte dei tesisti interessati

 

Abstract

 

Se le tecnologie emergenti e gli ambienti IoT stanno sempre più contribuendo a delineare le nuove prospettive future della ricerca e delle pratiche del design contemporaneo, soprattutto in termini di UCD, Augmented Reality, Innovation of Meaning e Design Driven Innovation, anche per i materiali già protagonisti di capitoli rilevanti della storia del design, come nel caso del laminato decorativo Abet si schiudono e si determinano oggi nuove possibilità applicative. Grazie all’ampia differenziazione per connotazioni tecniche, visive e funzionali, il laminato Abet ha incontrato infatti, nel corso dei decenni scorsi, le sensibilità e la tecnica di numerosi maestri del design italiano e internazionale, caratterizzando,  per esempio, con Ettore Sottsass e il gruppo Memphis, perfino la stessa estetica del design Post-Moderno, esprimendo al meglio l’essenza del nuovo e del cambiamento. Quali allora le prossime applicazioni, in relazione alle nuove esperienze ed esigenze d’uso e d’arredo?

Scopo della Tesi proposta è quindi quello di sondare le effettive implementazioni possibili del laminato Abet, in ambiente domestico e/o espositivo-museale, attraverso concept altamente innovativi e sperimentali di piani di lavoro e/o pannelli interattivi in cui le diverse finiture proposte dal vastissimo catalogo aziendale, a seconda delle diverse contestualizzazioni, possano esprimere al meglio tutto il loro potenziale comunicativo e multisensoriale attraverso l’inclusione di schermi touch, sensori, comandi vocali. 

L’obiettivo cardine della ricerca e del processo d’ideazione dei nuovi concept punterà pertanto alla creazione di un ponte di continuità tra l’innovazione prodotta in passato dai grandi maestri, per aver interpretato al meglio la carica comunicazionale di tale materiale di rivestimento e i nuovi orizzonti, anche e soprattutto in termini di esperienza estetica e processi comunicativi, del Next Design Scenario, in cui appunto materiali, interazione, coinvolgimenti ed esperienze multisensoriali contribuiranno, in un’auspicabile chiave di HCD, a far dialogare sempre più spesso l’essere umano con intelligenze artificiali e i prodotti dell’advanced manufacturing.  

If emerging technologies and IoT environments are contributing to outlining next research perspectives and design practices, specifically in terms of Augmented Reality, Innovation of Meaning and Design Driven Innovation, also materials, already playing a main role all along  several relevant chapters of design history, as in the case of decorative laminate produced by Abet, are now disclosing and defining new tangible applications.

Thanks to all the highly differentiated technical connotations, Abet decorative laminate has met throughout the last decades many Italian and international design masters’  technical expertise, up to characterizing, as for instance in the case of Ettore Sottsass and the Memphis group, even Post-Modern design aesthetics, expressing at its best the essence of the upcoming times. What’s next then in terms of applications, in relation to usability and furnishing’s needs and experiences?

Main focus of the research is then that of exploring Abet decorative laminate’s feasible implementations within a domestic as well as an exhibit/museum context, developing highly innovative and experimental concepts for interactive working surfaces and/or panels, through which the different finishing suggested by company catalogue, according to the variety of settings, may express at their best all their communicational and multisensory potential, even with the inclusion of touch screens, sensors or VCD voice control devices.

The fundamental objective of the research as well as of the briefing for the new concepts ideation will drive on bridging what in the past was the innovation produced by the great design masters, who were able to seize perfectly the communicational potential of such a coating material and the new perspectives as related to a Next Design Scenario, where materials, interactions, involvements and multisensory experiences will contribute, hopefully based on HCD, to open up a dialogue among human beings, artificial intelligence and products issued by advanced manufacturing processes. 

Parole chiave

Innovazione; Laminato Abet; Next Design Scenario; IA; HCD; IoT; DDI

Key Words

Innovation, Abet laminates, Next Design Scenario; IA, HCD, IoT, DDI

CCS di riferimento (non obbligatorio)

• Integrated Product Design
• Interior and Spatial Design
• Digital and Interaction Design 
• Design & Engineering - Progetto e Ingegnerizzazione del Prodotto Industriale 

Master of Science (not obbligatory)

• Integrated Product Design
• Interior and Spatial Design
• Digital and Interaction Design 
• Design & Engineering 

Professore relatore proponente

Marinella Ferrara (correlatrice Anna Cecilia Russo)

Proponent mentor

Marinella Ferrara (with Anna Cecilia Russo)

Inizio

aperto  

Status

Open

Durata prevista

da concordare

Duration

To be defined

Contatti

marinella.ferrara@polimi.it

Contact

marinella.ferrara@polimi.it

Bibliografia/Bibliography

da concordare a fronte dei tesisti interessati
To define based on the candidate

 

YoutubeiTunes UInstagrramLinkedIn
Via Candiani 72, 20158 MilanoWhere we are